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Lo strano caso del capo indiano fascista

di Maurizio Patella
regia Emanuele Conte
con Luca Mammoli, Enrico Pittaluga, Graziano Sirressi
produzione Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse

PRIMA NAZIONALE

dal 23 marzo al 2 aprile 

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Il Fenomeno Laplante lo strano caso del Capo Indiano Fascista, in prima nazionale, una nuova produzione dal testo di Maurizio Patella – finalista al premio “Shakespeare is now 2021” e al Premio Riccione per il teatro 2021 – che vede proseguire la felice collaborazione artistica del regista Emanuele Conte con Luca Mammoli, Enrico Pittaluga e Graziano Sirressi, dopo la fortunata esperienza dello spettacolo Art.

Nato come monologo, Il Fenomeno Laplante non è un monologo. Ma un racconto a più voci.

Una narrazione collettiva di un momento cruciale della nostra storia.

Siamo nella tarda primavera 1924, e l’Italia vive nell’attesa del ritrovamento di Giacomo Matteotti, il deputato socialista rapito a Roma mentre si recava alla Biblioteca della Camera.

In un rimbalzo di accuse e scandali che vedono coinvolte le più alte gerarchie fasciste, il paese sta sprofondando ora nell’anarchia.

Ed ecco che giunge inaspettata la visita di un importantissimo capo tribù pellerossa: Cervo Bianco (White Elk) della Nazione Irochese, venuto in Europa per portare le rivendicazioni del suo popolo presso la Società delle Nazioni. Ma chi è Cervo Bianco? Di lui non si sa quasi niente.  Solo che è un personaggio bizzarro, carismatico, pirotecnico. E con uno splendido copricapo di piume.

Nella sua trionfale tournee lungo lo stivale viene acclamato dalle folle, adorato dalle donne, accolto come il Salvatore della Patria. A quanto pare vuole stabilire una sacra alleanza tra il suo popolo e quello italiano. Vuole vestire i suoi pellerossa in camicia nera!

Un incredibile incrocio di storie che restituisce le debolezze tipiche del Bel Paese.

Un affresco irriverente di un’Italia innocente e cialtrona. Contraddittoria e crudele. Vittima di se stessa. Che da quel momento non sarà più come prima.

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